La piccola San Marino ha una lunga storia da raccontare, partendo dalla distruzione della seconda guerra mondiale. La sua economia vide una rapida espansione ed occupazione nel settore pubblico, per poi invadere anche il settore privato con un aumento di 240 addetti all’anno fino a raggiungere i 7100 occupati nelle aziende.
Una tappa importante nell’economia sammarinese è collegata agli anni della tassa petrolifera, manifesti nella Repubblica di San Marino con un mutamento della struttura dell’economia. Nel corso degli anni anche il comparto commerciale inizia la sua crescita, guadagnandosi un ruolo significativo all’interno dello scenario economico sammarinese.
Il vero boom economico scoppiò nel periodo tra il 1987 ed il 2000,al continuo e rapido aumento del PIL, si combinano tassi di crescita dell’occupazione elevati. I settori trainanti sono soprattutto quelli dell’industria, del commercio e dei servizi non finanziari, che registra infatti la crescita più significativa in termini occupazionali aziendali, con un livello pari al 260% in più rispetto al 1986.
Il piccolo excursus storico ci serve da riferimento per comprendere i dati statistici che giugono fino ai nostri giorni. Attualmente l’economia sammarinese vede il settore industriale contribuire al prodotto interno lordo per il 33,3%, a seguire il settore credito e assicurazioni con un 17,6%, i Servizi con il 13,6%, la Pubblica Amministrazione con il 12,9%, il Commercio con il 13,5%, le Costruzioni con il 5,9% i Trasporti e Comunicazioni con il 2,4%, Alberghi e Ristoranti con lo 0,6%, l’agricoltura con lo 0,1% (dati 2009).
Per gli esperti ed i pratici della materia è facile trarre le giuste ed opportune conclusioni di riferimento, valutando l’elevata potenza di questa terra.
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