San Marino. Un passaporto diplomatico per i paradisi fiscali. Caso Samori'
Il caso dell’ex ambasciatore della Repubblica di San Marino in Francia, Giampiero Samorì, sta gettando un’ombra sinistra sulle rappresentanze diplomatiche sammarinesi.
Già all’interno sono pesanti le critiche sul modo con cui vengono assegnati questi incarichi, perché spesso a persone non proprio al di fuori da ogni sospetto come messo in evidenza durante la campagna elettorale dal Movimento Per San Marino.
Ieri dall’esterno è arrivata ieri la mazzata di Mario Gerevini, Corriere della Sera. Gerevini si è messo a ironizzare sul possibile uso del passaporto diplomatico bianco-azzurro rilasciato a Simorì nel 2010: Il documento potrebbe essere utile, per esempio, nelle scavallate oceaniche da
Modena a Curaçao, francobollo olandese di terra e palme di fronte al Venezuela,
rifugio di tanti capitali in fuga (non necessariamente illecita) dal fisco. Qui
i bilanci non sono pubblici, la proprietà delle finanziarie è coperta dalle
azioni al portatore, la violazione del segreto bancario è sanzionata penalmente.
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